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Professionisti del digitale nella PA: il decreto che segna il futuro dell’amministrazione pubblica

di Vittorio Zenardi*

Con la conversione in legge del cosiddetto Decreto PA, l’Italia compie un ulteriore passo avanti verso una pubblica amministrazione più moderna, digitale e vicina ai cittadini. Il testo, articolato in 22 articoli, introduce un pacchetto ampio e significativo di misure destinate a rafforzare l’efficienza e la capacità operativa delle amministrazioni pubbliche, con particolare attenzione alla valorizzazione delle competenze digitali e comunicative. Tra le novità più rilevanti spicca il riconoscimento formale della figura del socialmedia manager e dell’esperto di marketing digitale all’interno delle pubbliche amministrazioni. Professioni già da tempo presenti nel settore privato e in alcune PA più lungimiranti, ma che ora trovano una definizione normativa chiara e una collocazione strategica all’interno degli organici pubblici. Si tratta di una scelta lungimirante e necessaria. In un’epoca in cui l’informazione viaggia in tempo reale, la capacità di comunicare in modo efficace attraverso i social media rappresenta un fattore chiave per rafforzare il rapporto tra cittadini e istituzioni. Il social media manager, infatti, non è solo un “tecnico della comunicazione”, ma un professionista in grado di interpretare la missione pubblica, ascoltare il territorio, promuovere la trasparenza e diffondere in maniera accessibile servizi, bandi, opportunità e iniziative. Accanto a questa figura, l’introduzione dell’esperto in marketing digitale segna l’inizio di una nuova stagione nella gestione strategica della comunicazione istituzionale: promuovere l’immagine della pubblica amministrazione, migliorare la percezione dei servizi offerti e potenziare la fruibilità degli strumenti digitali passa anche da una pianificazione attenta, orientata all’utente, sostenuta da dati e strategie mirate. L’importante successo di questo provvedimento è anche il frutto di un lavoro di squadra coordinato con competenza e determinazione dal Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e dai suoi uffici, con il contributo fondamentale degli uffici del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e dell’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni – ARAN, presieduta dal Consigliere Antonio Naddeo. Una sinergia istituzionale che dimostra come sia possibile, con visione e collaborazione, avviare riforme concrete al servizio del Paese.
La Fondazione AIDR (www.aidr.it), da sempre impegnata nel promuovere la cultura e l’economia digitale nel settore pubblico e privato, accoglie con favore queste innovazioni. Si tratta di un riconoscimento delle professionalità che operano quotidianamente per rendere le PA più trasparenti, accessibili ed efficaci. Ma anche di un invito a non fermarsi: la sfida della digitalizzazione della PA richiede formazione continua, selezione basata sulle competenze, investimenti strutturali e una visione chiara di futuro. L’auspicio è che questo decreto possa segnare un cambio di passo reale, contribuendo a costruire una pubblica amministrazione capace di comunicare in maniera chiara, dialogare con i cittadini e governare l’innovazione con competenza e responsabilità.

* GiornalistaResponsabile sito web e social media Fondazione AIDR (http://www.aidr.it/)

 

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11/05/2025
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Nicastri (presidente Aidr): con TributIAmo puntiamo a ridurre il rischio di errori e a far risparmiare tempo prezioso a commercialisti e CAF, in un momento in cui la quantità di dati gestiti dall'Agenzia delle Entrate supera il miliardo e 300 milioni di informazioni. È partita ufficialmente la stagione della dichiarazione dei redditi 2025. Dal pomeriggio di oggi, 30 aprile, i modelli precompilati saranno disponibili per la consultazione sul sito dell’Agenzia delle Entrate; a partire dal 15 maggio sarà possibile modificarli e inviarli.

 

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