Seleziona una pagina

Come cambiano gli ospedali con l’intelligenza artificiale e quali sono i rischi

di Flavio Fabbri

In attesa del 5G, arrivano le pillole smart telecomandate e robotizzate, l’IA, i big data, i farmaci “edibles”, le soluzioni RFID e l’automazione, la telemedicina: così i nostri ospedali si fanno smart, per un giro di affari globale di quasi 56 miliardi di dollari, ma aumentano anche i cyber attacchi e con essi le minacce ai nostri dati.

Dispositivi mobili per monitorare la nostra salute, prodotti farmaceutici di nuova generazione, pillole ad alto contenuto tecnologico, intelligenza artificiale, cloud, big data, telemedicina, macchine per l’assistenza intelligente e proattiva in chirurgia, piattaforme per la raccolta e la gestione dei dati, l’identificazione automatica con tecnologia Radio-Frequency IDentification o RFID, sono tutte tecnologie (in attesa del 5G) che stanno trasformando dall’interno i nostri ospedali e le strutture sanitarie nazionali, creando i nuovi “smart hospital”.

Il dato sarà l’indice della nostra salute e allo stesso tempo il fattore che abiliterà tutta una serie di nuovi servizi che viaggeranno in rete e saranno accessibili dai nostri dispositivi mobili (mobile health o mHealth) o da quelli indossabili (wearables). Sono i big data della sanità nazionale, fondamentali per i processi di recording e streaming delle informazioni dal medico al paziente e viceversa, nonché per il benessere e la qualità della vita di ognuno di noi.

Il giro di affari che ruota attorno al concetto di smart health/smart hospital è stato calcolato da Orbis Research raggiungere in 55,8 miliardi di dollari entro il 2023, con un tasso annuo di crescita composto superiore al 23%.
Le tecnologie che caratterizzano queste strutture sono soprattutto l’intelligenza artificiale, che in tempo reale supporterà i medici in chirurgia o nella scelta della terapia, l’RFID per avere rapidamente le informazioni necessarie relative a un prodotto, le soluzioni di cybersecurity per la tutela delle infrastrutture, la protezione degli strumenti e delle applicazioni e la difesa dei dati sensibili dei pazienti, l’introduzione crescente della robotica e dell’automazione.
Riguardo a quest’ultimo punto, la scorsa estate, in occasione dello Smart Health Day, sono stati presentati i sistemi robotici da Vinci (piattaforma per la chirurgia mininvasiva) e Cyberknife (“coltello cibernetico” per la radiochirurgia) di ab Medica.

Particolarmente interessanti sono i cosiddetti “edibles”, i dispositivi da ingerire, di cui è un ottimo esempio la smart pill: la pillola di nuova generazione, che può essere telecomandata da remoto e può presentarsi anche nella variante robotizzata.
La smart pill, una volta nel nostro stomaco, può rilasciare tutte le sostanze di cui è stata caricata in funzione delle necessità del nostro organismo.
Come esempio c’è la smart pill “Vibrant” creata dai centri di ricerca israeliani, utilizzata per combattere la stipsi o stitichezza, disturbo che colpisce il 15% della popolazione mondiale.
Una volta ingerita, la pillola intelligente inizia a vibrare, favorendo la motilità della parete intestinale e aiutando il normale processo digestivo e quindi di evacuazione.
Il prodotto medicinale può essere controllato da remoto tramite dispositivo WiFi, per variare la velocità di vibrazione e definire le modalità di rilascio delle sostanze farmaceutiche di cui eventualmente è stato caricato.

Stesso discorso dall’altra parte del mondo, al MIT di Boston, dove i ricercatori hanno messo a punto una smart pill per veicolare nel corpo del paziente dosi di insulina senza ricorrere alle iniezioni. In questo caso, la pillola contiene insulina compressa “a forma di ago”: una volta ingerita e sciolta la capsula, copiando il comportamento di alcuni parassiti del nostro sistema gastrointestinale, il dispositivo contenuto si “attacca” alle pareti dello stomaco e inietta il farmaco nei vasi sanguigni.

Uno smart hospital, però, proprio per l’elevato contenuto tecnologico che lo caratterizza, è fortemente esposto ad ogni tipo di attacco informatico possibile, dai ransomware al DDoS (distributed denial of security). La massiccia introduzione di soluzioni per l’internet delle cose, inoltre, ha reso le strutture sanitarie particolarmente vulnerabili ai criminali digitali ed informatici, da tempo interessati anche alla robotica e all’automazione, creando seri problemi di sicurezza nell’utilizzo di queste macchine e dei servizi in rete.

Secondo il Rapporto Clusit 2019 sulla sicurezza ICT (Information and Communications Technology), il numero di cyber attacchi alle strutture sanitarie italiane è aumentato del 36% nel 2018.
Si sono contati più di 8.400 attacchi noti di particolare gravità, avvenuti nel mondo (inclusa quindi l’Italia) nel corso degli ultimi 8 anni, dal primo gennaio 2011 al 31 dicembre 2018.
L’anno passato sono stati individuati ed esaminati 1.536 attacchi (+76% rispetto al 2014 e +36% rispetto al 2017). Quelli verso il settore “Health” sono praticamente raddoppiati tra il 2017 e il 2018 e rappresentano ormai il 10% del campione.
Nel nostro Paese, sempre secondo lo studio, sono state registrate 17 «incursioni» ai danni di siti istituzionali, ospedali e Asl. Il data breach più grave è avvenuto ai danni dell’ospedale Sant’Andrea di Roma: sono state rese pubbliche 12.143 tra email, username e password, tutti dati sensibili.

Fonte: Key4biz.it del 12/04/2019

VIDEO E PHOTO GALLERY

AIDR WEB TV

ITALIAN DIGITAL REVOLUTION

EVENTI ED INIZIATIVE

ITALIAN DIGITAL REVOLUTION

COME ASSOCIARSI

Le competenze digitali in classe, il progetto Re- Educo a Carbonia (Video)

A Digitale Italia una puntata dedicata alla digitalizzazione del comparto scolastico con focus sul progetto Re–Educo, promosso dalla Commissione Europea.

AIDR NEWSLETTER

AIDR
Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato sulle iniziative testo di prova e prova di testo

AIDR NOTIZIE DAL WEB

TUTTE LE NOTIZIE

Notizie
17/05/2025
Con l’apertura del servizio 730 precompilato, l’Agenzia delle Entrate ha registrato numeri record: milioni di contribuenti hanno già effettuato l’accesso, con picchi nelle prime 48 ore. I dati confermano il crescente utilizzo degli strumenti digitali: oltre l’85% degli utenti accede con SPID; il 76% utilizza la modalità “730 semplificato”; in forte crescita la sezione “Spese sanitarie”, grazie al tracciamento automatico delle fatture elettroniche.
Notizie
14/05/2025
A poco più di un mese dal lancio di TributIAmo, l’assistente virtuale gratuito della Fondazione Aidr (www.aidr.it) dedicato all’assistenza fiscale, ha già registrato risultati straordinari: migliaia di accessi e oltre 15.000 quesiti evasi, offrendo un concreto sostegno a cittadini, commercialisti, esperti contabili e Caf alle prese con la compilazione del modello 730 e della dichiarazione dei redditi. Lo strumento, disponibile online gratuitamente sul sito di Aidr (https://www.aidr.it/assistente-virtuale/), si inserisce nel quadro della missione istituzionale della Fondazione, da sempre impegnata nella diffusione della cultura e dell’economia digitale e nella lotta al digital divide che ancora penalizza ampie fasce della popolazione italiana.
Notizie
11/05/2025
di Vittorio Zenardi* Con la conversione in legge del cosiddetto Decreto PA, l’Italia compie un ulteriore passo avanti verso una pubblica amministrazione più moderna, digitale e vicina ai cittadini. Il testo, articolato in 22 articoli, introduce un pacchetto ampio e significativo di misure destinate a rafforzare l’efficienza e la capacità operativa delle amministrazioni pubbliche, con particolare attenzione alla valorizzazione delle competenze digitali e comunicative.

 

AIDR SOCIAL

Seguici sui social per restare in contatto con noi,
ricevere aggiornamenti e inviarci suggerimenti, segnalazioni e commenti!