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Alessandria, come il Comune sta formando al digitale i dipendenti

Per risolvere la mancanza di competenze digitali, il Comune di Alessandria ha dapprima lanciato un questionario online per misurare il livello di formazione e poi avviato il progetto “Pillole digitali” basato su tre principi: coinvolgimento di formatori interni, incontri brevi, trasmissione di sapere concreto.

Alessandria, così come molte altre amministrazioni locali, presenta questioni specifiche: un’organizzazione strutturata secondo i modelli di silos verticali, la necessità di rafforzare le competenze digitali dei dipendenti, la mancanza di consapevolezza sulle opportunità (ma anche sui rischi) connesse alla condivisione di dati e informazioni.

E’ soprattutto sulla mancanza di competenze che mi voglio soffermare in questo articolo, rimandando a una successiva uscita gli approfondimenti sugli altri argomenti.

Per cercare di affrontare la questione della formazione, l’ente ha realizzato nel 2016 un questionario online, basato sullo schema Europass per l’autovalutazione delle competenze digitali, per cercare di comprendere il livello dei dipendenti, servendosi di una piattaforma open source.

I risultati hanno descritto uno scenario di capacità medie, con alcuni picchi positivi, e comunque ha intercettato una richiesta di formazione da parte dei lavoratori, che chiedono un supporto per colmare le principali lacune.

A questo proposito l’Unità di Progetto Innovazione, struttura interdirezionale creata nel 2013 al fine di affrontare in maniera trasversale una serie di questioni legate alla digitalizzazione dell’Ente, ha ideato e realizzato un progetto denominato “Pillole digitali”. Il progetto è basato su tre principi: il coinvolgimento di formatori interni, l’organizzazione di incontri di breve durata, la trasmissione di sapere concreto.

All’interno dell’Ente si possono trovare figure professionalmente preparate, in grado di trasmettere ai colleghi alcune nozioni fondamentali, chiarire dubbi e suggerire modalità operative per aiutare i colleghi a lavorare meglio, che hanno rivestito il ruolo di formatori.

Essendo molto difficile programmare incontri formativi veri e propri (la ormai cronica carenza di personale impedisce a molti colleghi di assentarsi per lunghi periodi), l’idea è stata quella di programmare degli incontri brevi, della durata di un’ora, nel corso dei quali affrontare e approfondire un singolo argomento. La ‘pillola di formazione’ viene ripetuta in più occasioni nel corso del mese, erogata in orari diversi, per dare a tutti, indipendentemente dal proprio orario di lavoro, la possibilità di partecipare

La formazione deve trasmettere sapere concreto, di immediato utilizzo nella quotidianità, capace di facilitare l’attività di tutti i giorni.

Le Pillole cercano di accompagnare il percorso di digitalizzazione della PA; per questo è previsto un calendario di interventi formativi mirati a fornire le basi di competenze digitali a tutti i dipendenti, illustrando in maniera semplice ma efficace i principali concetti: nozioni di sicurezza informatica, l’uso efficace della Posta Elettronica Certificata e dei documenti digitali, il tema dei Dati aperti, l’identità digitale, ecc.

Nel 2017 sono state organizzate le prime due Pillole: la prima riguarda la Sicurezza informatica (7 incontri, circa 170 dipendenti coinvolti), mentre la seconda era relativa a Posta elettronica e PEC (10 incontri, circa 160 dipendenti). Sono già pronte, e saranno presentate a breve, due ulteriori Pillole su Dati/Formati/Metadati e sul Documento digitale.

Tutti i materiali realizzati per ogni pillola (dispensa e slides) sono rilasciati con licenza Creative Commons CC BY-SA, per un eventuale riutilizzo da parte di altri Enti.

Al termine degli incontri è stato sottoposto ai colleghi un questionario di valutazione: i riscontri sono molto positivi e è emersa una forte richiesta di proseguire nel percorso, con indicazione di ulteriori argomenti da approfondire. Tutto questo ci stimola a proseguire nell’esperienza.

Fabrizio Ferrari 

Fonte: http://bit.ly/2BKVo8p

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